Tra gli immigrati, l’acquisizione dei modelli di cultura occidentale può favorire l’esordio del disturbo; ad esempio, le popolazioni orientali immigrate in UK, Germania e USA presentano una prevalenza di persone affette da tali disturbi simile a quella delle popolazioni residenti e inferiore a quella dei Paesi di provenienza. Inoltre, gli immigrati da culture in cui la presenza del disturbo è bassa verso Paesi a prevalenza maggiore, possono sviluppare l’anoressia nervosa man mano che assimilano il valore conferito alla magrezza quale simbolo di femminilità, popolarità e successo. L’ambiente socioculturale ha dunque un’influenza decisiva nel verificarsi dei disordini alimentari: tra i possibili problemi dell’integrazione culturale il rapporto con l’alimentazione è un aspetto particolarmente fragile, proprio perché le abitudini alimentari sono strettamente connesse alle tradizioni, agli stili di vita e alle credenze religiose di ogni gruppo di popolazione. In particolare, il bambino immigrato affronta con fatica il processo di acculturazione, lasciando talvolta emergere proprio attraverso il rapporto con il cibo, anche la propria relazione con il nuovo contesto in cui vive: il cibo diventa quindi veicolo di significati che riguardano il grado di benessere del bambino e del suo nucleo familiare nel nuovo contesto culturale. Inoltre, non bisogna sottovalutare il rischio per questi bambini di sviluppare in futuro patologie tipiche delle società industrializzate come l’anoressia, l’obesità e altri disturbi alimentari. È compito del SSN offrire uno spazio di accoglienza, ascolto e presa in carico dei genitori e dei ragazzi più fragili, nella piena convinzione dell’ importanza fondamentale della prevenzione primaria dei disturbi del comportamento alimentare. Un sentito augurio a Donna Donna Onlus affinché sia sempre più attiva nel contribuire a promuovere efficacemente uno “spazio” di sensibilizzazione e cura in rete con tutti i soggetti e le istituzioni interessate.
Dr.ssa Concetta Mirisola
Direttore Generale INMP
Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti
e per il contrasto delle malattie della Povertà